Ripercorrendo le rotte di Enrico D’Albertis

Ripercorrendo le rotte di Enrico D’Albertis

Il Museo delle Culture del Mondo: uno spazio in cui suoni e simboli dei cinque continenti si incontrano

Genova – Per rivivere la vita del famoso esploratore genovese, Enrico D’Albertis, basta visitare la sua celebre dimora sul Montegalletto che ospita il Museo delle Culture del Mondo e il museo delle Musiche dei Popoli. Cacciatore e grande collezionista d’armi, D’Albertis fu anche un ammiratore di Cristoforo Colombo.
E la sua impresa più grande, in effetti, è stata ripercorrere la tratta seguita da Colombo per raggiungere le Americhe, avvalendosi degli stessi strumenti di navigazione utilizzati dal suo celebre predecessore.

Il castello conserva numerosi ricordi dei suoi viaggi che ha intrapreso a soli 25 anni. Girando per mare e per terra, egli ha riportato a casa e racchiuso nel suo bastione il proprio mondo da avventuriero, tra “camere delle meraviglie”, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali.

Cristoforo Colombo

Come e perché nasce il castello?

Il castello D’Albertis si può definire come una delle case-museo più apprezzate del capoluogo ligure.

L’abitazione fu edificata sui resti delle antiche fortificazioni trecentesche rinforzate nel XVI secolo dagli ingegneri Graziani e Francesco Parodi, con il supporto degli scultori Allegro e Marc’Aurelio Crotta e, per la parte decorativa, con la supervisione dell’architetto Alfredo d’Andrade. E infatti visitandolo si passa più volte dalla casa all’armamentario.

Dopo accurati lavori di restauro, nel 2004 la dimora viene restituita al pubblico con i suoi rimandi esotici e le sue fascinazioni coloniali, la sala colombiana con la famosa statua di Cristoforo Colombo che punta il suo sguardo su San Salvador e il salotto turco arredato con oggetti provenienti da Cina, India, Giappone, Turchia, e Persia.
All’interno del bastione c’è poi una camera da letto modellata sulla cabina di una nave e ideata proprio da Enrico D’Albertis che qui, probabilmente, nei periodi trascorsi a terra guariva la sua nostalgia per il mare.

Alla morte del capitano, avvenuta nel 1932, il castello e le sue collezioni furono donate alla città di Genova.

La cabina del capitano

La struttura del castello

Inizialmente il castello nasce su una pianta quadrata, sul modello di Palazzo San Giorgio, ma successivamente furono disegnati 8 nuovi progetti.
Infine, D’Albertis decise che la sua casa  doveva rispettare i canoni medievali, ai quali aggiunse alcuni tratti tipici dell’architettura neogotica. L’inaugurazione fu fatta coincidere con le celebrazioni per il 14esimo anniversario della scoperta dell’America.

Il Capitano D’Albertis nel secondo giro del mondo, 1896

La classe IIIC

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