Non abbiate paura di avere paura
Al Salone Orientamenti, Mattia Perin racconta il coraggio di affrontare i propri limiti
Genova – Mattia Perin, attuale calciatore e portiere della Juventus e con un passato molto importante nel Genoa, è intervenuto all’ultima giornata del Salone Orientamenti di Genova, il 17 novembre scorso, dove ha raccontato tutto quello che sta dietro a un calciatore di altissimo livello. Perin, nel suo intervento, ha parlato soprattutto di paura, di coraggio e di toccare il fondo. Ed è proprio sulla paura che mi vorrei soffermare.
Perin ha iniziato il suo discorso dicendo che da sei anni a questa parte, un periodo funestato da numerosi infortuni e in cui essenzialmente non si divertiva più, lavora con una mental coach di nome Nicoletta Romanazzi. Il calciatore, durante il suo discorso, ha trattato diversi argomenti di rilievo, tra cui appunto la paura.
L’estremo difensore della Juventus ha definito questa emozione come l’istinto per cui e con cui l’essere umano si è evoluto, aggiungendo che senza questo l’uomo non sarebbe riuscito a sopravvivere. L’ex portiere rossoblù ha tenuto a far notare che la paura è un pezzo di tutti noi che non va messa da parte ma anzi va ascoltata perché è colei che ci permette di tirare fuori il coraggio.
L’attuale calciatore della Vecchia Signora ha tenuto a dare un messaggio a tutti i giovani presenti quel giorno nella Sala cinema dei Magazzini del Cotone: “Non abbiate paura di avere paura, perché è una parte fondamentale di noi che va ascoltata e va accettata e non esiste essere umano che non la provi”. Perin ha aggiunto che tutti i calciatori che si dicono tesi prima di una partita in realtà sono anch’essi impauriti, lui compreso. E infatti ha dichiarato che la sua paura pre match l’affronta parlandoci, citando una tecnica che prende il nome di Voice Dialogue, un sistema di “intervista ai sé” che permette di esplorare sé stessi.
Un incontro che è durato quasi un’ora, con le domande del pubblico compreso il sottoscritto che molto emozionato, gli ha chiesto: “Ciò che hai detto mi ha colpito molto e penso che colpisca chiunque e visto che tu hai parlato anche e soprattutto della tua mental coach e hai iniziato a lavorare con lei quando hai toccato il fondo. Ecco, quando e qual è stato il momento in cui l’hai fatto?”. Il calciatore ha risposto di aver iniziato questo percorso in un periodo in cui non trovava più felicità in quello che faceva e ha pensato di smettere di giocare a calcio perché non si sentiva più competitivo rispetto a quello che era stato in precedenza.
Jacopo Lanciaprima IVC
immagine di copertina dal sito ufficiale Juventus