La Sardegna militarizzata: un incontro con Aide Esu

La Sardegna militarizzata: un incontro con Aide Esu

Aide Esu, docente di sociologia dell’Università di Cagliari, ha recentemente tenuto un incontro con gli studenti del corso C del Liceo delle Scienze Umane-Opzione Comunicazione dell’IISS Duchessa di Galliera, nel quale ha offerto una riflessione profonda sulla militarizzazione della Sardegna, fenomeno che coinvolge la nostra isola in un’intricata rete di interessi geopolitici e militari.

Aide Esu
Aide Esu

Militarizzazione: un processo complesso

Durante l’incontro, Esu ha spiegato cosa si intende per militarizzazione, un termine che si riferisce alla trasformazione di porzioni di territorio in aree riservate a scopi militari. Questo non avviene solo durante periodi di guerra, ma anche in tempo di pace. In Sardegna, ad esempio, vaste aree come i poligoni di Salto di Quirra e Capo Teulada sono dedicate ad attività di addestramento e test militari. Questi territori sono chiusi ai civili e diventano spazi esclusivi, trasformando radicalmente il modo in cui vengono utilizzati e percepiti dalle comunità locali.

Le isole e la logica militare

Una domanda chiave posta dagli studenti ha riguardato il motivo per cui le isole, come la Sardegna, vengono spesso scelte per scopi militari. Esu ha risposto che le isole sono considerate ideali per le attività militari poiché sono luoghi discreti e isolati. Questo permette lo svolgimento di test di armamenti e addestramenti senza che vi siano interferenze o sguardi indiscreti. La Sardegna, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo, è diventata una “portaerei naturale” per le forze armate, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti e la NATO hanno stabilito diverse basi nell’isola.

La locandina dell’evento

Il poligono di Quirra e il discorso dei media

Esu ha poi approfondito il caso del Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ), uno dei centri militari più discussi dell’isola. Sin dagli anni ’50, i media hanno contribuito a costruire un’immagine positiva delle attività del PISQ, presentandolo come un’opportunità per lo sviluppo economico e occupazionale in una Sardegna povera e isolata. Questo ha creato una narrativa che ha permesso di legittimare la presenza militare, associandola a benefici per la popolazione locale, soprattutto per i giovani, che attraverso l’istruzione tecnica e le opportunità di lavoro legate alla base, potevano trovare un futuro migliore senza dover emigrare.

Impatti e resistenze locali

Nonostante questa narrativa positiva, Esu ha evidenziato gli effetti negativi della militarizzazione, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Il caso di Quirra, con le accuse di disastro ambientale a causa dell’inquinamento provocato dai test militari, è emblematico di come la presenza militare possa avere conseguenze pesanti sulla salute delle persone e sull’ecosistema.

Tuttavia, non mancano momenti di resistenza. Esu ha citato l’esempio della rivolta di Pratobello del 1969, dove la popolazione locale riuscì a impedire la creazione di un poligono di tiro nella zona di Orgosolo. Questa vittoria rappresenta un simbolo di resistenza civile contro la militarizzazione e mostra come le comunità locali abbiano spesso cercato di difendere il proprio territorio.

militarizzazione
L’aula magna del Duchessa

Un discorso critico per i giovani

L’incontro con Aide Esu ha offerto agli studenti l’opportunità di riflettere su temi complessi come la militarizzazione, il controllo del territorio e la costruzione dell’immaginario collettivo. Come ha sottolineato la docente, è fondamentale che i giovani sviluppino una consapevolezza critica rispetto a questi fenomeni, spesso presentati in modo distorto o incompleto dai media. La militarizzazione non è solo una questione di addestramenti o basi militari: essa influisce sulla vita quotidiana, sul futuro delle comunità e persino sull’immagine che si ha di un territorio.

Questo incontro è stato un’occasione preziosa per i ragazzi del liceo di comprendere meglio la complessità delle dinamiche geopolitiche che interessano la Sardegna e per interrogarsi sul futuro della propria terra, sia dal punto di vista sociale che ambientale.

Guarda l’intervista con Aide Esu

Nel video , Aide Esu risponde a tre domande cruciali: che cos’è la militarizzazione, perché le isole sono obiettivi militari e come si è sviluppata la narrazione dei media intorno al poligono di Quirra. Un’opportunità per approfondire ulteriormente un tema di grande attualità.

Collaboratore

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