Chi sono i latitanti rimasti in libertà dopo la cattura di Messina Denaro
Ecco l’elenco e la descrizione dei 4 boss ancora ricercati dalle forze dell’ordine
Sono passati 11 giorni dall’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto nel capoluogo siciliano il 18 gennaio scorso. Un blitz dei carabinieri del Ros che ha assottigliato l’elenco dei criminali più pericolosi rimasti in libertà.
Ma chi sono i quattro latitanti italiani ancora in fuga?
Attilio Cubeddu, nato il 2 marzo 1947, appartenente all’Anonima sarda. Ricercato dal 1997 e già arrestato nel 1984, condannato a 30 anni di reclusione per una serie di rapimenti, omicidio e lesioni gravissime. Definito detenuto modello grazie alla sua buona condotta durante i suoi 13 anni di reclusione, ottiene numerosi permessi tra cui l’ultimo, dal quale non è più tornato dietro le sbarre. Dal 2012 sono aperte le indagini sulla sua presunta morte. Gli inquirenti, infatti, ritengono che non sia davvero deceduto ma che si nasconda ancora in Ogliastra.
Giovanni Motisi, il Killer di fiducia di Totò Riina, nasce a Palermo ed è ricercato dal 1998 per diversi omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e dal 2002 per strage. Oggi è ancora latitante e condannato all’ergastolo per l’omicidio del commissario Beppe Montana. Dal 2016 l’Europol lo ha inserito nella lista dei criminali più pericolosi d’Europa.
Renato Cinquegranella, nato a Napoli nel maggio del ’49, è ricercato da poco più di 20 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso oltre che ritenuto coinvolto nell’omicidio di Giacomo Frattini, giovane affiliato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, fatto a pezzi per vendicare l’omicidio di un fedelissimo capo clan di Secondigliano, Aniello La Monica. Il 7 dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionape per arresto ai fini estradizionali.
Pasquale Bonavota, nato nel 1974 a Vibo Valentia, ricercato dal 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso. Nei giorni scorsi, contro la ‘ndrina Bonavota si è abbattuta l’operazione Rinascita 3 del Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha svelato gli affari del clan in mezza Europa.
Castigliego, Di Martino, Lanciaprima