A scuola di comunicazione dal portavoce del Sindaco: “Sognavo di fare il giornalista fin da bambino”
Federico Casabella racconta la sua esperienza a fianco di Marco Bucci, a partire dalla tragedia di ponte Morandi
“Il Sindaco è una persona estremamente capace dal punto di vista manageriale, ha un carattere e una personalità molto forte e, come tutte le personalità molto forti, cerca di intervenire un po’ su tutto, ovviamente anche sulla comunicazione”.
Lo spiega con un sorriso agli alunni della sezione Comunicazione dell’istituto Duchessa di Galliera il portavoce del Sindaco di Genova, Federico Casabella, durante l’incontro “L’altra metà della politica”.
Parlando delle difficoltà del suo mestiere, Casabella racconta del suo rapporto con il sindaco Marco Bucci, inizialmente travagliato: “C’è stato un momento in cui il rapporto tra me e il Sindaco è migliorato notevolmente ed è stato per un evento tragico, quello del crollo di ponte Morandi. In questa circostanza ha dovuto darmi carta bianca su tante cose e probabilmente ha capito che di me si poteva fidare”.
E riguardo al viadotto il portavoce del Sindaco dice di aver sentito molta responsabilità rispetto alla tragica situazione e di non essersi mai fermato a pensare perché le decisioni dovevano essere veloci ed efficaci. In quel periodo emersero due esigenze rispetto alla comunicazione: la prima era comunicare la disgrazia alla città, portando rispetto agli sfollati e gestendo i problemi della mobilità del ponente; la seconda era di spiegare al mondo e a tutti coloro che non conoscevano Genova che, nonostante la caduta del Morandi, la città era comunque raggiungibile. “Il primo momento in cui ho realizzato la situazione è stato un mese dopo, durante l’evento di piazza De Ferrari, quando l’attore Tullio Solenghi, leggendo i nomi delle vittime, ha fatto commuovere il pubblico e anche me”, ricorda Casabella.
Sono tante le difficoltà e le complicazioni che il portavoce del Sindaco della sesta città d’Italia deve affrontare, 24 ore su 24, per evitare strumentalizzazioni politiche e tutelare il Primo cittadino da una cattiva reputazione.
Molto critica è stata, ad esempio, la questione della visita organizzata per i giornalisti tra le case di via Porro mentre i residenti stavano facendo il trasloco. “Per garantire il diritto di cronaca, ho fatto affittare dal Comune un pulmino, di quelli che portano in giro i turisti. Ovviamente l’ho fatto dipingere di bianco e poi ho dato la possibilità ai giornalisti, divisi su tre turni, di girare nella zona rossa”. Il fatto ha suscitato non poche polemiche. Ricorda Casabella: “Ci sono state tre reazioni da parte dei colleghi. C’è stato chi mi ha detto subito che non gli piaceva l’iniziativa, che non sarebbe salito sul pulmino e che si sarebbe sentito libero di criticarla. Quelli che sono saliti e hanno portato a casa il lavoro. E quelli che sono saliti, hanno usato il materiale e poi si sono permessi di giudicare”.
Nonostante i momenti difficili, tiene a sottolineare il portavoce del Sindaco, ci sono anche dei motivi che lo spingono a vivere il suo mestiere serenamente: sono l’amore per Genova e l’impegno e i sacrifici che il Sindaco fa ogni giorno per migliorarla. Con Marco Bucci, infatti, l’efficienza della gestione della città e i rapporti con i cittadini sono cambiati notevolmente, spiega Casabella dicendo: “Prima si comunicava poco e mal volentieri con i genovesi, ma con questa nuova amministrazione si è deciso di attribuire il reale valore alle iniziative per la città, di dare importanza agli eventi e al coinvolgimento della società in momenti di partecipazione collettiva. Mentre riguardo all’aspetto politico, è cambiato il rapporto con i giornalisti che è diventato meno confidenziale”.
Con gli alunni presenti all’incontro il portavoce ha anche parlato del suo futuro e ha rivelato: “Nella vita tutte le esperienze devono avere un inizio e una fine, il mio ciclo da portavoce, comunque vadano le cose, finirà con Marco Bucci”. Poi, parlando del suo sogno da bambino di fare il direttore di un giornale o lavorare in televisione, conclude: “Io ho fatto il giornalista sportivo per tanti anni, ho seguito la politica, e il giornalismo mi piace a 360 gradi. Se dovessi scegliere un percorso direi che mi piacerebbe di più continuare a seguire la politica, ma come giornalista e non da portavoce”.
La classe III C
Riprese: Francesco Solia e Asia Rossi