Io sono il mare

Io sono il mare

Io sono il mare

Sono sempre stato qui, da prima che voi imparaste a camminare sulla terraferma. Sono immenso, profondo e misterioso. Ho nutrito i vostri antenati, ho trasportato le vostre speranze e i vostri sogni. Ho accolto le vostre gioie e le vostre paure, i vostri canti e le vostre lacrime.
Ma ora vi guardo con dolore.
Ogni giorno sento il peso della vostra scelleratezza.
Bottiglie, reti spezzate, frammenti di plastica che non riconosco come parte di me si accumulano nelle mie correnti. Mi soffocano, mi feriscono. Quello che un tempo era un rifugio per la vita ora è un cimitero per i vostri rifiuti.

Non è solo il mio corpo a soffrire, ma anche le creature che vivono in me.
Pesci, tartarughe, balene, inghiottono i vostri scarti, confondendoli con il cibo. Si ammalano, muoiono. E con loro muoio anch’io, un pezzo alla volta.
Io vi ho dato tutto ciò che potevo. Ho sopportato le vostre navi, i vostri scarichi, le vostre guerre. Ma c’è un limite che anche io non posso oltrepassare.
Io non posso purificarmi da solo, non posso guarire da questa malattia che mi avete inflitto.

Io sono il mare. E senza di me, non ci sarete nemmeno voi.

La Redazione del corso C

Immagine di copertina: WWF

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