Social media e terrorismo
Janet Zouabi, la “terrorista del web”, è riuscita ad ottenere una diminuzione della pena
Scende a tre anni e mezzo la pena di Janet Zouabi, la 35enne di origine tunisina arrestata nel dicembre 2020. La donna fu accusata di terrorismo, descritta come un’esperta di social, diffondeva messaggi di propaganda dell’Isis.
Janet dal 2018 si era stabilita a Latina, l’anno successivo venne segnalata alla Digos dalla direzione centrale della polizia di prevenzione. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione di un profilo Telegram attivo nella propaganda in favore dell’Isis.
La giovane attraverso i suoi profili social cercava di coinvolgere i suoi followers a compiere attentati, dando precise istruzioni per la fabbricazione di esplosivi. Nei suoi confronti furono mosse accuse di associazione terroristica, istigazione alla propaganda e addestramento ad attività con finalità terroristiche. Subito dopo esser stata arrestata, il procuratore Sergio Colaiocco ha ottenuto per lei il processo immediato, svolto il 24 giugno 2020. Nonostante tutte le accuse e la condanna iniziale a cinque anni e tre mesi di carcere, Janet ha ottenuto una riduzione della pena a tre anni e mezzo. Pagato il suo debito con la giustizia, la 35enne verrà espulsa dal territorio nazionale.
Maya Bonaduce e Jacopo Lanciaprima
IV C