Natale in solidarietà
L’Istituto professionale “Industria e Artigianato per il Made in Italy” del Duchessa di Galliera incontra la Comunità di Sant’Egidio
Genova – Nell’aula magna del Duchessa di Galliera una lezione di solidarietà.
Ha aperto l’incontro Susanna Fadda , direttore della Fondazione Fulgis , ringraziando per prima cosa le alunne di moda che hanno realizzato per la comunità di Sant’Egidio felpe, leggins, casacche, maglioni e molti altri indumenti arrivando a impacchettare ben 110 regali che Sant’Egidio donerà ai più bisognosi.
Ha ringraziato poi la preside, Francesca Bavassano, e la professoressa Nicoletta Cuzzupè, ideatrice di questo progetto, che ha sottolineato come “oggi i nuovi poveri sono quelli che l’anno scorso donavano”.
La Coordinatrice Didattica ha poi espresso il suo entusiasmo per questa collaborazione con la storica associazione genovese. Quindi la parola è passata a Marta Olla, della Comunità di Sant’Egidio, che ha trasmesso testimonianze e parole preziose agli alunni.
Lei ha iniziato il suo percorso di volontariato durante la quarta superiore e ha raccontato che lavorando con bimbi, anziani e poveri si manifesta l’umanità che c’è in noi. Ci ha anche spiegato il significato di povertà oggi. Per lei, povertà per i bimbi “vuol dire arrivare alla fine della primaria e non aver mai visto un film al cinema, non aver mai fatto sport, non esser mai andati in vacanza”. E fa l’esempio di una bambina che non aveva mai visto un tramonto sul mare.
La più grande povertà oggi, però, secondo Olla è la solitudine che vivono bambini e anziani: “Povertà significa che nessuno ti festeggia il compleanno, che nessuno pronuncia il tuo nome”.
Questo progetto nasce, infatti, da una riflessione sul Natale: passarlo da soli è una tragedia, per questo lei e molti altri volontari festeggiano con chi resterebbe da solo.
Per lasciarci una testimonianza forte, Olla ha mostrato “Storie di resurrezione”, un filmato in cui Aldo , Davide e Calogero hanno ringraziato l’associazione per l’aiuto che gli è stato dato, per i nuovi amici che hanno incontrato e per non conoscere più la povertà, la solitudine.
Infine, Marta Olla ha invitato tutti a non aver paura di provare ad aiutare gli altri, perché il volontariato è una palestra di umanità e di speranza, una possibilità per scoprirsi più forti .
E questo messaggio arriva subito alle alunne che a fine convegno si sono avvicinate alla Olla per sapere come e quando poter aiutare le persone, proprio come fa lei.
Articolo e intervista Mara Droghetti (IIIC)
Video, ottimizzazione audio e montaggio Francesco Solia (IIIC)