Intelligenza artificiale e le trasformazioni nel settore sanitario
L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il campo medico, accelerando processi, migliorando la diagnosi e contribuendo a garantire un servizio più efficiente ed efficace
In un mondo in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, il settore sanitario non può rimanere indietro. L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il campo medico, accelerando processi, migliorando la diagnosi e contribuendo a garantire un servizio più efficiente ed efficace. Tuttavia, questo progresso solleva anche alcune importanti questioni, tra cui l’equilibrio tra uomo e macchina e le implicazioni per la qualità dell’assistenza sanitaria.
Secondo la Task Force del G20 sull’economia digitale e gli impatti dell’AI, nel 2020, una piattaforma di intelligenza artificiale impiegava in media solo 5,80 secondi per eseguire un audit clinico, rispetto ai 10 giorni necessari a un operatore umano per ottenere lo stesso risultato. Questi numeri, già impressionanti, rischiano di aumentare ulteriormente con gli sviluppi tecnologici recenti. Questo potrebbe sollevare domande sulla necessità di mantenere un equilibrio tra l’automatizzazione e il coinvolgimento umano nel settore sanitario.
Andrea Celli, managing director di Philips Italia, Israele e Grecia, sottolinea il potenziale dell’intelligenza artificiale nel campo medico. Le soluzioni basate sull’AI consentono di ottenere informazioni strategiche in modo più rapido e preciso, permettendo una gestione predittiva e personalizzata. Un esempio di questa applicazione è Philips SmartSpeed, che utilizza l’AI per migliorare la velocità e la qualità delle immagini ottenute attraverso la risonanza magnetica. Questa tecnologia non solo accelera i tempi di scansione ma garantisce anche la qualità delle immagini, il che è cruciale per una diagnosi accurata.
Tuttavia, Celli sottolinea che l’intelligenza artificiale non dovrebbe sostituire l’esperienza umana, ma piuttosto integrarsi con essa. L’innovazione tecnologica in sanità può essere umana e sostenibile, con l’obiettivo di mettere sempre al centro le esigenze del paziente.
Un esempio concreto di come l’AI sia già una realtà nel settore sanitario si trova presso l’azienda ospedaliero-universitaria Senese in Italia. Qui, l’AI viene utilizzata per migliorare i percorsi clinico-diagnostici, soprattutto nell’analisi delle immagini ottenute attraverso la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata. Questa applicazione consente di valutare rapidamente il grado e l’entità degli ictus, consentendo ai clinici di prendere decisioni terapeutiche più tempestive ed efficaci.
La presenza di iniziative come Saihub (Siena Artificial Intelligence Hub) e l’alleanza Aioti, una rete europea che promuove lo sviluppo dell’Internet delle Cose e dell’AI nel settore sanitario, dimostra che l’attenzione all’innovazione è in costante crescita. Queste iniziative collegano imprese, il mondo della ricerca e centri di eccellenza, creando un ambiente propizio per lo sviluppo e l’implementazione dell’AI nella medicina.
Ma non sono solo gli strumenti di intelligenza artificiale a rivoluzionare il settore sanitario. Anche i chatbot stanno diventando sempre più comuni. Microsoft, che ha investito in OpenAI, ha sviluppato una serie di strumenti AI per migliorare specifici scenari sanitari. Questi includono il large language model Gpt, il chatbot ChatGpt, il linguaggio di programmazione Codex e la piattaforma Dall-E 2. Questi strumenti, integrati nel recente Gpt-4, consentono non solo di analizzare centinaia di pubblicazioni scientifiche per supportare la formazione dell’AI, ma anche di monitorare i pazienti in modo più efficiente. Gli assistenti digitali forniscono suggerimenti e indicazioni attraverso finestre di chat, migliorando la comunicazione tra medici e pazienti e consentendo decisioni più informate.
In conclusione, l’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il settore sanitario, rendendo i processi più efficienti e migliorando la qualità dell’assistenza. Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio tra l’automatizzazione e il coinvolgimento umano per garantire che l’innovazione tecnologica sia al servizio delle persone e della loro salute. La strada verso una sanità intelligente e sostenibile passa per l’integrazione armoniosa tra uomo e macchina.